Jannik Sinner ha passato un momento di grande imbarazzo e se ne sono accorti tutti in diretta: il tennista azzurro ha dovuto rispondere ad una domanda scomoda
Dopo essere tornato in campo agli Internazionali di Roma, il numero uno del mondo è sempre sotto la luce dei riflettori e non può esimersi dall’affrontare anche argomenti “scomodi”. Tra una domanda e l’altra si è arrivati addirittura al nuovo Pontefice, Leone XIV.

Le partite con Cerundolo e De Jong hanno confermato la ripresa a buoni livelli di Jannik Sinner, dopo la lunga assenza per la vicenda Clostebol. Il numero uno del mondo ha vinto sempre in due set nei suoi primi tre turni del torneo capitolino, pur non essendo ancora brillantissimo. Qualche errore di misura con il dritto, a volte scelte non perfette e una varietà di gioco ancora da ritrovare. Tutto sommato, però, se già al piccolo trotto riesce ad essere a questi livelli c’è da ben sperare per il prosieguo del torneo.
Ovviamente l’attenzione mediatica è per la maggior parte su di lui, considerando i tre mesi out e il fatto di essere pur sempre il numero uno del ranking ATP. Sinner non è uno che si scompone più di tanto nelle conferenze stampa e solitamente risponde con disinvoltura a tutte le curiosità che gli vengono poste. Domande di natura tennistica e non solo, ma quella di questa volta non era davvero contemplata, o perlomeno mai capitata.
Sinner in imbarazzo sul nuovo Papa: la risposta ha fatto il giro del mondo
Al Pontefice è stato domandato se poteva essere una buona idea organizzare una partita di beneficienza di tennis, considerando la sua antica passione per questo sport. A questo interrogativo Prevost ha risposto: “Certo va bene! Io porto Agassi”. Poi ad ulteriore domanda ha aggiunto: “Basta che non porti Sinner”, con chiaro riferimento alla traduzione del cognome di Jannik, ovvero “peccatore“.

Il numero uno del mondo interpellato in merito ha commentato: “Vengo da un paesino piccolo, questa mi sembra una cosa parecchio grossa, perché mi mettete in difficoltà con queste domane?!”, il tutto con un sorriso e un imbarazzo palesi. La richiesta di fare magari qualche palleggio con Leone XIV è forse troppo grossa anche per uno con le spalle larghe come l’altoatesino. Qui ci si confronta con qualcosa di superiore del mero sport.