Frutta secca, quanto è sicura? Attenzione a quello che contiene: come selezionare quella senza sostanze pericolose e perché
La frutta secca rappresenta sempre una buona alleata per la nostra salute. Ottima al mattino, a colazione o anche come spuntino al pomeriggio, ci dà energia ed i giusti nutrienti, in particolare grazie alle fibre che fanno bene all’intestino.
Durante le feste di Natale, poi, come da tradizione, non manca mai sulle tavole imbandite. È bene sapere però che non c’è da esagerare e soprattutto che quello che conta è la qualità che fa la differenza. Sai che può contenere sostanze pericolose?
Frutta essiccata: i benefici
Oltre alla frutta secca vera e propria come mandorle, noci, pistacchi e arachidi, (che non vanno mai conservati in frigo) spesso si fa riferimento con questo nome anche a quella essiccata o disidratata che si trova nei supermercati.
Prugne, albicocche, fichi, uva sultanina, datteri e altra frutta simile che vengono essiccati, appunto, eliminando l’acqua che naturalmente vi è contenuta. Un metodo che consente di mantenere più a lungo la frutta, oltre a risultare comoda da mangiare quando si vuole, portandola anche in borsa.
Sicuramente la frutta essiccata fa bene, è un concentrato di fibre, antiossidanti e minerali come potassio, ferro e magnesio come si legge nello studio pubblicato sul “Journal of Food Science and Nutrition” ma c’è da fare i conti con le insidie che nascono nel momento in cui la frutta viene essiccata a livello industriale.
Frutta essiccata: attenzione a cosa contiene
C’è da sapere, infatti, che la frutta secca disidratata che viene realizzata a livello industriale contiene delle sostanze molto pericolose per il nostro corpo. Basta leggere le indicazioni riportate sulle etichette per capire di cosa parliamo.
Si tratta del Diossido di Zolfo o Anidride Solforosa che di solito è indicato con il codice E220. È un gas che si usa nel processo di essiccazione per disinfettare la frutta o anche come agente sbiancante o conservante alimentare. Viene aggiunto prima dell’essiccazione consentendo alla frutta di non avere alterazioni dal punto di vista del colore e dal sapore, garantendo una conservazione più lunga.
Si tratta di un prodotto chimico tossico che secondo le linee guida se consumato con moderazione è considerato sicuro. In ogni caso non è nulla di naturale e sarebbe meglio evitarlo, soprattutto per i bambini.
Come scegliere la frutta essiccata
Come evitare, dunque, questa sostanza tossica? Selezionando attentamente la frutta essiccata che si acquista al supermercato, scegliendo quella che non contiene l’anidride solforosa leggendo con attenzione le etichette.
Anche il colore della frutta aiuta a fare una prima distinzione: sicuramente quello accesso come, ad esempio, l’arancione per le albicocche ed il bordeaux per le prugne è una discriminate che deve suonare come un campanello di allarme. Per congiurare ogni possibile “contaminazione” il consiglio è di produrre la frutta essiccata a casa oppure scegliere quella di produzione biologica.